Le associazioni ambientaliste e venatorie “adottano” i rii: l’obiettivo è rimettere al centro l’equilibrio tra uomo e ambiente nell’attività di prevenzione del rischio idraulico
Siglato stamani il protocollo d’intesa. Ridolfi: “Aumenta la sicurezza ambientale e l’efficacia del nostro impegno”
Nell’impegno per la sicurezza idraulica, la priorità è quella di mettere al centro di ogni azione l’equilibrio tra uomo e ambiente, tra attività umana e rispetto del territorio. Questa, d’altronde, è la lezione che ci ricorda anche l’ultimo evento alluvionale con cui, solo pochi giorni fa, la Lucchesia ha dovuto fare i conti.
E’ partendo da questo assunto che stamani (venerdì 1 agosto) il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord ha siglato un protocollo d’intesa con le associazioni venatorie e ambientaliste. L’Ente consortile e i gruppi organizzati collaboreranno insieme per la salvaguardia della fauna nidificante e delle biodiversità presenti nei corsi d’acqua; ma l’impegno sarà ancora più forte: le associazioni diventeranno vere e proprie paladine della sicurezza ambientale del reticolo idraulico, “adottando” uno o più canali e avendone periodicamente cura attraverso appositi sopralluoghi.
Le associazioni coinvolte sono il WWF di Lucca; l’Enal Caccia di Lucca; l’Arci Caccia di Lucca; la Federazione italiana della caccia di Lucca, di Pisa e di Bientina; l’Ekoclub International; la Legambiente di Capannori e della Valdera; la Zona ripopolamento e cattura di Bientina; gli Amici della Terra. Altre, poi, si aggiungeranno. Molti i corsi d’acqua che, d’ora in avanti, potranno contare sul controllo costante delle associazioni: Rogio, Canale Emissario, Rio del Frizzone, Canale Viaccia, Rio Leccio e tanti altri rii ancora.
“Basta pensare al recente evento alluvionale lungo la Freddana, ai danni prodotti dai tombamenti dei fossi e dalle altre scelte poco oculate portate avanti dall’uomo anche in questa zona, per capire quanti ormai sia indispensabile una vera e propria rivoluzione copernicana nell’approccio alla gestione del territorio – sottolinea il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – Va ribaltata la prospettiva fino ad oggi adottata: il corso d’acqua, le sue esigenze e la sua cura, devono essere l’elemento centrale, rispetto al quale si decide l’assetto territoriale. Il senso del protocollo con le associazioni nasce proprio da qui: dalla volontà di creare un nuovo patto tra la sicurezza idraulica e il rispetto dell’ambiente”.
“Partiamo dai corsi d’acqua della Piana di Lucca e della zona del Bientinese, dove il legame con le associazioni è più consolidato – spiega Ridolfi – Il nostro obiettivo, però, è quello che in tempi brevi in tutto il nuovo comprensorio del Consorzio (e quindi anche per le intere province di Lucca e Massa-Carrara) i principali rii possano contare su una partnership stretta tra il nostro Ente e associazioni, ma anche comitati, scuole e qualsiasi gruppo organizzato abbia a cuore il territorio. Con questo protocollo d’intesa, che amplieremo e riadatteremo alle varie zone, tutti questi soggetti saranno supporto prezioso e costante per promuovere la fruibilità dei corsi d’acqua, e per segnalarci tempestivamente eventuali problemi (sbarramenti improvvisi, tane di animali, cedimenti di sponde, rifiuti, opere abusive o qualsiasi altro elemento o fenomeno rischiasse di minacciare la funzionalità idraulica e la piena sicurezza ambientale dei rii) si dovessero riscontrare sui canali e fossi “adottati”. In questa maniera possiamo davvero accrescere l’efficacia della nostra attività di prevenzione, anche in un comprensorio molto vasto com’è oggi quello del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord”.
Dal punto di vista più strettamente collegato al rispetto della fauna nidificante e delle biodiversità, sono poi molti gli accorgimenti e le attenzioni individuati dal protocollo. Consorzio e associazioni sono infatti addivenuti a una vera e propria classificazione; laddove le caratteristiche del rio lo consentano, i lavori di manutenzione saranno eseguiti evitando il periodo di “frega” degli esocidi (dal 1 gennaio al 31 marzo) e, per quanto possibile, dei ciprinidi (dal 15 maggio al 30 giugno) e per la salvaguardia dei periodi di riproduzione e allevamento della prole dell’avifauna acquatica e di ripa presente sul territorio (con particolare attenzione alla specie gallinella d’acqua, porciglione e germano reale); sui altri rii, tra il 15 febbraio e il 30 giugno, il tagli dovranno prevedere di lasciare in piedi 50 metri di vegetazione ogni 200 metri, alternativamente su una sponda e poi sull’altra”.