
Il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Dino Sodini: “Le opere rispondono alle richieste dei cittadini. Garantiranno un migliore deflusso e riducono il rischio di allagamenti”

La necessità di un intervento più complesso era stata evidenziata già con gli eventi alluvionali che avevano colpito la provincia apuana di novembre 2012 e novembre 2014: in quelle occasioni si sono formati importanti fenomeni di accumulo del materiale e di erosione al piede delle sponde, con una riduzione dell’efficienza idraulica dei corsi d’acqua che si è protratta nel tempo. In particolare, il reticolo della Fossa Maestra è caratterizzato da una commistione di acque alte provenienti dalle aree collinari a monte e dalle acque basse provenienti dalla rete fognaria urbana dell’abitato di Avenza e di Marina di Carrara. Tale situazione limita notevolmente il deflusso delle acque provenienti dall’abitato urbano e in certi casi causa l’intrusione delle acque provenienti dalla Fossa Maestra nei suoi affluenti, oltre a rigurgiti causati dalle tombature presenze e dalle sezioni inadeguate. Fenomeni accentuati in occasione delle mareggiate. I lavori di scavo e riprofilatura hanno interessato quindi il distretto idraulico del Parmignola e, oltre alla Fossa Maestra, anche Canale di Bolfano, Fosso dei Tre Canali, Fosso dei Due Canali, Fosso della Macchia, Fosso Carlone e Fosso di via Pometo.
“Si tratta di un lavoro essenziale per migliorare il deflusso delle acque e ripristinare le sezioni di alveo che in alcuni punti non garantiscono la portata, in particolare per la Fossa Maestra – rimarca il presidente del Consorzio, Dino Sodini -. Sono opere che rispondono alle richieste e segnalazioni dei cittadini, garantiranno un migliore deflusso e ridurranno il rischio di allagamenti. Infatti – conclude – una delle priorità delle operazioni era quella di andare a togliere il materiale che si era accumulato in occasione delle piene precedenti così da abbassare il livello dell’alveo”.