La tutela delle tartarughe parte dai fiumi: impegno di Consorzio e associazioni

Sono già 6 i nidi nella zona fra Massa e Forte dei Marmi nel 2024. Il presidente Ridolfi: “Sono eventi speciali ma anche il segnale che i nostri mari si stanno scaldando e di cui dobbiamo avere coscienza”.

 

Il mare si sta scaldando spingendo le tartarughe Caretta Caretta a cercare spiagge sempre più a nord dove poter nidificare. Dal primo scoperto a Massa nell’estate del 2022, il numero è andato via via crescendo e quest’anno il record è già stato superato: prima della fine del mese di luglio sono stati già scoperti 6 nidi nella costa nord apuoversiliese: uno a Forte dei Marmi, uno a Montignoso e ben 4 a Poveromo di Massa. L’ultimo proprio nella notte fra venerdì e sabato al Bagno Romanina.
Tutti individuati grazie all’ottimo lavoro dei volontari del Wwf Massa Carrara, controllati e messi in sicurezza con il supporto degli esperti di Arpat e del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, oltre ai volontari di Life Turtlenest.

 

Le tartarughe marine sono animali speciali, a rischio estinzione, da tutelare e proteggere iniziando la missione sin dai nostri fiumi per evitare che dal corso d’acqua arrivino fino alla foce e oltre rifiuti pericolosi, come plastica o peggio. La loro presenza, sempre più a nord, però, rappresenta anche un segnale di allarme di cui noi tutti dovremmo prendere coscienza per cercare, ognuno nel nostro piccolo, di invertire la pericolosa tendenza degli ultimi decenni.

 

Gli ultimi dati trasmessi dal Consorzio Lamma della Toscana hanno evidenziato temperature molto alte nel Mediterraneo in questi giorni – sottolinea il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi -. La temperatura superficiale dei mari che circondano l’Italia va da 28 a 30°C, con massimi nel Tirreno meridionale, nello Jonio e nell’Adriatico. Al 15 luglio i valori erano superiori di 3-6°C alla media di riferimento del periodo 1982-2011. Le tartarughe marine dipendono dall’ambiente terrestre per la deposizione e l’incubazione delle proprie uova e solitamente nidificano nel luogo in cui sono nate, compiendo migrazioni molto lunghe, ma sono anche ottimi bioindicatori ambientali perché la loro salute è direttamente correlata a quella delle acque in cui vivono. Il riscaldamento globale, l’emergenza climatica in atto, quindi, le spinge sempre più a nord per cercare luoghi idonei alle nidificazioni e questo è il segnale di allarme di cui dobbiamo prendere coscienza”.

 

Nel frattempo bisogna salvaguardare il loro habitat anche con azioni concrete e immediate: uno dei maggiori fattori di rischio per la salute delle tartarughe, infatti, è legato alla presenza di rifiuti antropici nelle acque e sui fondali, provenienti da discariche illegali e soprattutto dalle foci dei fiumi. Le tartarughe marine possono confondere le plastiche galleggianti con le meduse di cui si nutrono e provocarne anche la morte.

 

Come Consorzio abbiamo voluto promuovere il progetto ‘Salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo’ – prosegue Ridolfi – al cui interno rientrano diverse attività collegate alla lotta alle plastiche abbandonate e quindi alla tutela ambientale: il Sabato dell’ambiente con la pulizia partecipata dei corsi d’acqua assieme ad associazioni di volontariato, scuole, aziende e amministrazioni comunali; attività di educazione ambientale agli Istituti Comprensivi. Una campagna per sensibilizzare, prevenire e combattere i comportamenti incivili di coloro che utilizzano i corsi d’acqua come discarica. A oggi sono oltre 120 le associazioni di volontariato che hanno adottato con apposite convenzioni con il Consorzio decine di corsi d’acqua, circa un centinaio gli agricoltori che effettuano anche la manutenzione. Dal 2023, inoltre, l’adozione è un patto che coinvolge anche gli istituti scolastici, insieme a un’azienda agricola del territorio e all’associazione di volontariato della zona di riferimento, per sviluppare una collaborazione fattiva tra i tre soggetti. Grazie alle iniziative del Sabato dell’Ambiente riusciamo a rimuovere dai fiumi e dagli argini oltre 30 tonnellate di rifiuti all’anno”.

 

Wwf Massa Carrara e associazione L’Assiolo a Massa sono due realtà che collaborano attivamente con il Consorzio, in particolare proprio L’Assiolo ha adottato il tratto finale del fosso Poveromo dove anche questo Sabato dell’Ambiente si è attrezzato per rimuovere i rifiuti abbandonati. Questa mattina l’operazione di pulizia su Fosso del Sale e Fosso Poveromo ha permesso di trovare e portare in discarica oltre 60 chili di materiali fra water abbandonati, sgabelli di ferro, ombrelli, ingombranti oltre a tanta plastica e vetro.

 

Quest’anno abbiamo già sei nidi di tartarughe sulla nostra costa fra Massa, Montignoso e Forte dei Marmi – evidenzia il presidente dell’Assiolo e referente del Wwf Massa Carrara, Luca Giannelli -. Nidi individuati grazie al prezioso lavoro dei nostri volontari che sono stati verificati dagli esperti del settore, dell’Università di Pisa e di Tartamare, e subito messi in sicurezza così da poter essere monitorati fino alla schiusa. La nidificazione è un evento importante per la tartaruga e la tutela della biodiversità lungo le nostre coste per questo invitiamo tutti a rispettare poche ma semplici regole: se vedete una tartaruga che risale l’arenile non avvicinatevi, non toccatela, non fate foto con i flash ma chiamate subito il 1530 per avvisare gli enti competenti. E’ una specie protetta che deve essere salvaguardata”.